La prossimità rappresenta sia la condizione fisica di vicinanza nello spazio, sia quella sentimentale, derivante dalla consapevolezza di condividere qualcosa con qualcuno.
in Ezio Manzini, Abitare la prossimità. Idee per la città dei 15 minuti, Egea 2021
Luoghi di prossimità
I luoghi di prossimità sono collocati immediatamente fuori, attorno e in adiacenza alla sfera privata. Sono spazi affettivi che esprimono senso di appartenenza e familiarità, desiderabili perché espressione dei bisogni primari di socialità per chi li abita, ma anche conflittuali se non rispondono a desideri condivisi e bisogni collettivi.
Secondo Anna Lambertini, nel suo libro Urban Beauty, Luoghi prossimi e pratiche di resistenza estetica, lavorare per lo sviluppo di luoghi di prossimità significa sperimentare processi di trasformazione partecipativi, graduali e adattivi di spazi necessari al benessere individuale e collettivo. Lavorare in prossimità non vuol dire azzerare i conflitti, potenziali o esistenti, ma cercare di trasformarli in confronto e dialogo. È un lavoro di responsabilità e di cura, oltre ad essere un atto culturale fondamentale e una pratica vitale di resistenza.
Per reinventare i luoghi è fondamentale coltivare immaginari, avvalersi del gioco come azione vitale e veicolo di riappropriazione condivisa dello spazio; proporre immersioni narrative nei luoghi; far emergere costellazioni di spazi aperti, per metterli in relazione in modo dinamico, non solo dal punto di vista spaziale e funzionale, ma anche temporale; incoraggiare nature urbane, per favorire il benessere della città attraverso la diffusione della ricchezza biologica, di capitale vegetale e di risorse naturali negli habitat urbani.
Dobbiamo essere esploratori coraggiosi della prossimità, non creando strutture gerarchiche, ma ecosistemi in grado di costruire nuove risposte collettive.
Area Sonar/ ex-capannone Maccari
Il Sonar è un progetto di rigenerazione urbana a base culturale ante-litteram. Nato nei primissimi anni duemila è stato un polo attrattivo e input creativo per un’intera generazione, una delle più importanti e attive realtà nel panorama musicale a livello nazionale, un centro creativo per la produzione artistica libera e la promozione culturale e sociale.
Nel 2002 la riqualificazione di uno dei due capannoni della ex-marmifera Maccari è stata concepita come un progetto artistico dell’artista Loris Cecchini milanese, all’interno del complesso di iniziative della VI edizione di Arte all’Arte, organizzata da Arte Continua di San Gimignano, la cui curatela è stata affidata a Jerome Sans e Pierluigi Tazzi.
Da capannone industriale, il Sonar è diventato auditorium, spazio associativo, sale prova, sala concerti e scuola di musica. L’Associazione Mosaico porta avanti questa eredità con grande passione e dedizione, promuovendo la cultura giovanile e le espressioni artistiche contemporanee.
Oggi, con l’aiuto di tutti, è possibile ripensare questo luogo e dargli nuova linfa. Una sfida, ambientale e sociale, di trasformare e amplificare l’area Sonar costituita da un’ampia parte del complesso industriale ancora dismesso, in un vero e proprio parco urbano verde adiacente al fiume Elsa e luogo della prossimità per tutto il quartiere di Gracciano e la città.